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Finalmente, per la rubrica "La nobile Arte di capire il mondo" dell'amico professor Giovanni Dursi pubblichiamo un nuovo contributo del suo Autore:
«Occāsŭs», Edizioni Tracce, Pescara, 2019, di Diomira Gattafoni; la recensione.
Il termine occāsŭs vuol riferirsi, nel medesimo momento, al tramonto, al declino, alla rovina, all'occidente e all'occasione. Tutte le accezioni (… Niente di sorprendente accade a chi scrive. Si muore pensando alle parole, scrive, in LINGUE MORTE, con appassionato pragmatismo, l'autrice di «Occāsŭs», Edizioni Tracce, Pescara, 2019), non tanto e non solo per una perizia etimologica, sono dentro la silloge poetica di Diomira Gattafoni, opera d'esordio contraddistinta da un'evidente, fisiologica, originalità d'invenzione e di riflessione propria di versi che l'autrice dona, cercando manifestamente un contatto non banale con il lettore, cesellandoli in modo erudito.
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Riceviamo e volentieri pubblichiamo l'annuncio che segue.
L’Istituto per lo studio dei dialetti e per le lingue minoritarie in Italia organizza la
I Edizione del Premio Letterario Internazionale
“Kalos 2020” Città di Forte dei Marmi
Premiazione: Forte dei Marmi, 8 marzo 2020, ore 16.
BANDO DI CONCORSO.
Il Premio è un concorso in lingua italiana e si articola in sei sezioni a tema libero:
Sezione A poesia edita: si partecipa con un libro di poesia edita.
Sezione B poesia inedita: si partecipa con una silloge inedita.
Sezione C libro di saggistica edito: si partecipa con un libro di saggistica edito.
Sezione D raccolta di narrativa edita: si partecipa con narrativa edita.
Sezione E narrativa inedita: si partecipa con narrativa inedita (fabia, racconti, romanzo, ecc.).
Sezione F poesia edita o inedita: si partecipa con una poesia massimo 40 versi.
Possono concorrere opere già premiate in altri concorsi. Le opere dovranno pervenire entro e non oltre il 31 dicembre 2019. A sostegno delle spese di segreteria e di organizzazione, è previsto un contributo di euro 10(dieci) a sezione.
Modalità di invio per tutte le sezioni:
gli elaborati in una solo copia dovranno essere inseriti all’interno di un plico, insieme alla quota di partecipazione e inviati a mezzo posta all’indirizzo: Prof. Massimo Pasqualone, Via Adriatica 3/B-66023 Francavilla al Mare Ch, con i dati dell’autore.
Per ogni sezione verranno assegnati riconoscimenti e premi di rappresentanza. I vincitori del concorso saranno avvisati tempestivamente.
La Cerimonia di Premiazione si terrà l’8 marzo 2020, alle ore 16, a Forte dei Marmi. I premi dovranno essere ritirati personalmente dai vincitori o tramite delega da altri.
La giuria, i cui componenti verranno resi noti al momento della premiazione, si occuperà di valutare gli elaborati ricevuti. Le opere saranno valutate dai Giurati il quale giudizio è insindacabile e inappellabile.
Ogni Autore, per il fatto stesso di partecipare al Premio, dichiara la paternità e l’originalità delle opere inviate e del loro contenuto e autorizza l’eventuale pubblicazione degli inediti. Ai sensi del D.Lgs. 196/2003, gli autori partecipanti acconsentono al trattamento dei dati personali da parte dell’organizzazione per il solo svolgimento degli adempimenti inerenti al concorso e per le comunicazioni relative al concorso stesso e per le iniziative dell’associazione. Il titolare e responsabile del trattamento è: Istituto per lo studio dei dialetti e delle lingue minoritarie in Italia, Via Adriatica 3 B - Francavilla al Mare CH.
Per informazioni: e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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Premio Internazionale Città di Firenze "Ut Pictura Poesis 2019" Graduatorie vincitori.
La giuria del premio internazionale Ut Pictura poesis Città di Firenze, terza edizione (280 partecipanti e 105 case editrici in gara), con il patrocinio della Città di Firenze, presieduta da Massimo Pasqualone e composta da Alice Di Francescantonio, Simona Varesani, Maria Basile, Teresa Pezzi, Maria Teresa Antonarelli, Daniela D’Alessandro, Monica Ferri, Mariagrazia Genova e Sara Caramanico (segretario generale del Premio) comunica le graduatorie dei vincitori che verranno premiati il 13 ottobre a Firenze al Caffè letterario Le murate, alle ore 17.
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Scrivere d'Arte, Ada Pianesi Villa
Ancora una volta dentro la Natura. Vivere una cartolina.
E' quel che ci racconta questa volta la nostra inviata speciale nel mondo dell'arte Ada Pianesi Villa
Mar dei Caraibi - Los Roques (Venezuela).
Dentro una cartolina, tra miliardari.
Il piccolo aereo ad elica è partito da Caracas alle otto di mattina con a bordo circa una trentina di persone, perlopiù stranieri: americani ed europei. Il viaggio è stato a dir poco 'turbolento' con il rumore assordante e le ali traballanti che si intravedevano dai finestrini sporchi, ma subito affascinante: le circa 50 isole che formano l’arcipelago de Los Roques , nel mar dei Caraibi, ci sono balzate davanti agli occhi dopo appena mezz’ora di volo.
Già dall’alto le acque turchesi della barriera corallina, cristalline e trasparenti, e le spiagge bianchissime, spiccavano contro l’azzurro cupo dell’oceano in uno scenario incredibile.
All’arrivo una simpatica ragazza ci ha fatto da guida conducendoci a piedi in una ‘posada’, piccolo albergo in stile coloniale, tutto azzurro e giallo, dove abbiamo sistemato i bagagli e bevuto del the freddo. Ci hanno chiesto di lasciare anche scarpe e vestiti, che per il tempo sull’isola non sarebbero più serviti.
Nel giro di un’ora eravamo fuori dalla ‘civiltà’, ognuno con il suo costume da bagno, la sua diversa origine e cultura, ma uguali nella pelle bianca, le creme solari e l’attonita consapevolezza di stare per vivere un qualcosa di assolutamente unico: un tuffo in un’altra dimensione, in un eden spettacoloso ed incontaminato…
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Riceviamo dal Dott. Massimo Pasqualone
e volentieri pubblichiamo
l'articolo che segue su Antonella De Santis.
L’arte di sabbia di Antonella De Santis tra storia e simbolo.
Sono in esposizione permanente, presso La Galleria della Bottega d’arte La Cornice di Taranto, le opere di Antonella De Santis, artista nata a Matera e docente di lettere presso la Scuola Secondaria di Primo Grado.

La ricerca dell’artista attinge ai segni della storia, come per modellare il futuro, perché, per dirla con Georges Jean: “Alcuni segni hanno attraversato la storia. Come certe acque pietrificano ciò che trovano lungo il loro corso, il tempo li ha caricati di senso e mutati in simboli. Altri, sprofondati nell’oblio, sono tornati allo stato di segni convenzionali. Ma proprio nel tempo si legge la capacità di un segno di ancorarsi alla storia di un popolo, per iscriversi, come simbolo, nella memoria collettiva.”
Il passato è lì, ormai da millenni, ma occorre trasformarlo in opera d’arte, attraverso una particolare tecnica che la stessa artista definisce arte di sabbia, raccolta nei viaggi e poi utilizzata per creare queste particolari opere d’arte, sulla scia di un noto aforisma di William Blake: “Vedere un mondo in un granello di sabbia è tenere l’infinito nel cavo della mano e l’eternità in un’ora.”
E forse l’eternità è proprio nei rosoni delle basiliche, con le straordinarie simbologie di questi ultimi, che Antonella De Santis, vista la sua formazione classica e storico-archeologica, conosce molto bene, ma sa che non tutti hanno avuto modo di ripercorrere questo simbolo della memoria collettiva, che può essere rintracciato in quell’universo spirituale che non contrappone le religioni occidentali a quelle orientali ma, sia attraverso il cristianesimo, sia attraverso il buddismo tibetano, ci conduce al “cerchio”, simbolo di perfezione e al “labirinto”, simbolo di ricerca interiore e di viaggio iniziatico.
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